A futura memoria
2018, jesmonite
A futura memoria is a vision, an image that anticipates what we will see when snow will no longer exist. I have made casts of snow, as if to render eternal what for anthropogenic forces is subject to ever greater vulnerability.
The presence of snow on polar ice is fundamental for the albedo, that is the portion of the incoming solar radiation that is directly reflected in space. With an inevitable reference to the phenomenon of melting glaciers, the small sculptures, illuminated by the multicolor reflections of the polymaterial film on which they are supported, seem to already belong to a cabinet of curiosities of the near future. In the dialogue between organic nature and hightech matter, the work highlights in a visionary way the outcome of the over-exploitation of the fragile water resources by today’s technologically advanced society.
A futura memoria, rappresenta l’inizio di un mio personale archivio della neve.
Quest’opera è anche una visione, un’immagine che anticipa il momento – futuro ma non troppo – in cui la neve non esisterà più, quando cioè le future generazioni non potranno più esperirla.
Tecnicamente è un lavoro di scultura, realizzato d’inverno in alta montagna, versando della jesmonite sulla neve che attraversando gli strati superficiali si solidifica a contatto con la neve. Il calco che rimane dopo lo scioglimento, ha ogni volta forme diverse e ricorda nell’aspetto un fossile o un prezioso cristallo minerale che parla di sottrazione e unicità della neve. E vuol appunto rendere eterno ciò che per forze di causa antropica è soggetto a una vulnerabilità sempre maggiore.
Con un richiamo inevitabile al fenomeno di fusione dei ghiacciai, la scultura, illuminata dai riflessi multicolor della pellicola su cui è appoggiata, sembra già appartenere a un cabinet de curiosités del prossimo futuro.